Artrosi ( Gonartrosi )
L’artrosi del ginocchio o Gonartrosi, è una patologia di carattere degenerativo che colpisce principalmente in età avanzata ma può verificarsi anche in anticipo in casi di lesioni traumatiche non curate in età giovanile.
La diagnosi viene sempre effettuata dal medico ortopedico che grazie all’utililzzo di radiografie, che evidenziano alterazioni del profilo scheletrico e con l’ausilio di TAC o RMN che rivelano le precoci irregolartà delle cartilagini, riesce a visualizzare un quadro clinico completo indirizzando il paziente verso la terapia migliore.
I sintomi più comuni della gonartrosi sono irrigidimento dell’articolarità, rumori articolari ( scrosci ), gonfiore e/o dolore e deabulazione con zoppia.
La terapia riabilitativa pone interesse su una prima azione di controllo o remissione della sintomatologia dolorosa, per poi passare ad un recupero o mantenimento del R.O.M. Articolare, recupero della forza muscolare e recupero o mantenimento della propriocezione e dei normali schemi motori che interessano i movimenti svolti dall’articolazione.
Spesso il medico ortopedico decide di affiancare alla terapia riabilitativa infiltrazioni intra-articolari di acido ialuronico e, in alcuni casi selezionati corticosteroidi.
Tendinopatia Rotulea
La Tendinopatia Rotulea è una patologia frequente negli sportivi ed in atleti che svolgono gesti atletici di tipo “esplosivo “ come pallavolo, basket ed atletica leggera.
Le cause possono derivare da un forte evento traumatico, da microtraumi ripetuti o da un sovraccarico funzionale.
I sintomi sono comunemente dolore nella parte inferiore della rotula con acutizzazione del dolore durante la digito-pressione. Il dolore insorge in maniera graduale e diminuisce notevolmente con un buon riscaldamento muscolare da parte dell’atleta, ma finisce per limitarne progressivamente le prestazioni.
Vi sono 4 stadi fonamentali di cui l’ultimo vede la vera e propria rottura del tendine.
La diagnosi da parte del medico ortopedico viene effettuata con la visione di esami ecografici muscolo-tendinei per visualizzare il grado di tendinosi, con l’ausilo ove necessario di un RMN.
Accertata la diagnosi, il protocollo prevede un riposo attivo, riducendo il carico e cercando di eliminare quei movimenti che acutizzano il dolore agendo su di esso con terapie antalgiche come laser e ultrasuoni.
Fondamentali sono i vari esercizi di allungamento della catena muscolare anteriore e postreriore, per diminuire le tensioni sul tendine stesso. Si segue poi un rinforzo muscolare ed in assenza di dolore si può iniziare la fase di recupero del gesto atletico ( spesso causa scatenante ) migliorandone l’esecuzione per un’azione preventiva evitando una successiva ricaduta.